Politica in pressing per un nuovo rinvio dell’obbligo per le imprese di assicurarsi contro i rischi catastrofali. E’ stato infatti richiesto di posticipare ulteriormente l’entrata in vigore dell’obbligo di polizza anticalamità per le imprese, che il decreto Milleproroghe prevede già al 31 marzo 2025, tre mesi dopo il termine del 31 dicembre 2024 fissato originariamente.
Come ha dichiarato Marco Capozi, responsabile del dipartimento Relazioni Istituzionali e Affari Legislativi di Cna, la necessità della proroga è dettata dalla “mancanza di elementi essenziali utili a consentire alle imprese di conoscere e confrontare le offerte assicurative per una scelta consapevole e ragionata”. Il responsabile ha inoltre ricordato la “mancata pubblicazione del decreto attuativo” e auspicato una “fase di confronto più ampio” tra i ministeri interessati e le associazioni di categoria.
Sulla stessa linea anche Confcommercio, “La proroga di soli tre mesi non è sufficiente”, ha detto Credaro, intermediario assicurativo e in passato anche presidente dell’Unione Agenti Axa. “Non è stato ancora emanato un decreto interministeriale che indicherà le modalità attuative e operative”, ha quindi proseguito, specificando che “nessuna compagnia sul mercato è ancora a norma da questo punto di vista, perché non ci sono linee guida”. Per questo motivo, anche Confcommercio ha chiesto lo slittamento dell’entrata in vigore della disposizione al prossimo anno.
Altre modifiche bipartisan (Lega, Autonomie, Iv, Pd) spostano il termine al “31 dicembre 2026”, mentre un emendamento Pd rinvia addirittura al “31 gennaio 2026”.
Ricordiamo che la misura è stata pensata per sostenere le imprese nell’affrontare eventi naturali estremi. L’obiettivo principale è duplice: favorire la prevenzione e rafforzare la resilienza delle aziende di fronte ai danni derivanti da calamità naturali. In questo modo, si punta a garantire la continuità produttiva anche in situazioni critiche.